30 luglio 2008

Cala Brandinchi (post triste)

Se c'è un posto fisico che io identifico con l'idea che il bello vada cercato e scoperto, questo posto per me è Cala Brandinchi.
Cala Brandinchi la conosco da tantissimo tempo. In gioventù, quando ero in vacanza in Sardegna, almeno una volta a Cala Brandinchi ci dovevamo andare. Arrivare era un'impresa, c'era la strada sterrata, non c'erano indicazioni, poi attraversavamo la pineta e ci perdevamo sempre, fino ad arrivare finalmente a questa spiaggia magica: sabbia bianca, acqua bassissima per un bel tratto dalla riva, con quei colori dal celeste all'azzurro che sembrano, per l'immaginazione, appartenere solo alle isole tropicali.
Cala Brandinchi, almeno un giorno, era come vivere un giorno in un sogno, il godimento assoluto del contatto con una natura quasi violenta nella sua bellezza, dai colori ai profumi.
Dopo diversi anni ci siam tornati a Cala Brandinchi. Questa volta è stato facile, ci son le indicazioni, c'è il parcheggio a pagamento, hanno fatto i vialini col pratino per arrivare alla spiaggia, hanno messo ombrelloni e sdraio a noleggio, hanno fatto il bar, i bagni pubblici, è un altro posto. E io in quest'altro posto non ci tornerò più.
Da un posto ideale è diventato una certezza: il mondo diventa sempre più brutto, esteticamente brutto, e il mondo che vedranno i miei figli sarà molto più brutto di quello che ho visto io.

29 luglio 2008

Alcune cose che le vacanze non ti fanno dimenticare (anzi!)

1. Il tatuaggio sulla schiena, appena sopra al culo, alzi la mano chi non ce l'ha. In città si incontra ancora qualche temeraria che lascia intravedere il tatoo dai pantaloni a vita bassa ma al mare ti ricordi che lo hanno tutte, e il tribale o sonasegaiocosa, quando accompagnato da lonze e smagliature, assume forme e significati ancora più grotteschi e spaventosi;
2. L'abbronzatura quella da 12 ore sul lettino, 6 davanti e 6 dietro, oppure da seggiolina a mollo sulla battigia sempre 12 ore, ma senza muoversi eh, lasciamo fare che fa male, noi siamo per vivere l'attimo siam giovani cazzo ce ne frega del futuro, ma proprio per vivere questo attimo, è brutta, non sta bene e soprattutto è antichissima;
3. Lo smalto mani-piedi viola fegato o viola prugna, vedi te quale tonalità preferisci, anche questo comunque ormai tutte, non è che sia proprio, come dire, bellissimo;
4. Nello scegliere gli accessori da spiaggia, i gioielli alle dita, polsi, collo e anche caviglie, accompagnati da occhialoni a goccia, cappello da cow-boy, e magari costume argentato e dorato rendono il look, forse, un tantino carico.
Ecco, ora non me scordo, torno al mare.

12 luglio 2008

Il mio post sull'aifon treggì

Non potevo esimermi dal contribuire all'argomento del momento.
Io mi innamorai dell'aifon treggì sulla fiducia fin dalla prima volta che vidi l'aifon.
Mio marito mi promise che sarebbe stato il mio regalo di compleanno: 23 maggio. Siamo un po' in ritardo ma si aspetta fiduciosi.
La notte bianca dell'aifon mio marito l'ha passata in fila davanti al negozio Tim, per onorare la promessa. Lui racconta, e suppongo ci si possa credere, che ha fatto la fila, è arrivato al bancone, glielo hanno dato, ha avuto la scatola in mano, poi gli volevano attivare l'ennesima sim card.
No, grazie, ne ho già mille, prendo il telefono e basta.
No, è obbligatorio.
Ma perchè, che ve ne frega di darmi l'ennesima sim da 5 euri, che poi butto via pure quella?
No, è obbligatorio.
Vabbè, datemela
....Lei non lo può prendere.
Perchè?
Ha raggiunto il numero massimo di sim.
E ci credo, fra quelle che ho fatto a mamma, a mia suocera, quelle fatte per forza che poi non ho mai usato, se non la smettete di volermi dare una sim ogni benedetta volta che voglio una cosa....
Lei non lo può prendere, non tocchi, ce lo ridia.
Mavaffa......
Ma mio marito ha mille risorse, lo aveva prenotato ovunque prenotabile, e solo per me, almeno, lui ha detto così, suppongo ci ci possa credere.
Unieuro, prenotazione online. Si presenta al negozio, con i miei documenti, codice fiscale, delega, tutto per poter far tutto a nome mio, visto che lui è un uomo bruciato. Al negozio gli dicono che, sì, la sua prenotazione esiste, ma siccome molta gente ha prenotato fisicamente al negozio, daranno la precedenza a loro. Se ne avanzano, allora, anche lui sarà soddisfatto. Quindi, al momento niente.
Mavaffa....
Io son molto tranquilla, non mi ha preso il delirio, anzi, penso con terrore alla mia vita senza Treo, che, a parte questo treggì, lo sanno anche i sassi che è superiore, penso si possa traquillamente aspettare che passi la febbre collettiva...però...però...ci siam capiti, no?