24 aprile 2007

Odio i magistrati

Io odio i magistrati. Per il poco che li conosco li odio. Li conosco poco, veramente, e suppongo di sbagliare a generalizzare ma al momento li odio, tutti.
Il paio di magistrati che conosco li conosco perché sono giudici tributari. La cosa che odio è che portano il loro bagaglio di esperienza e i loro metodi di lavoro anche nel lavoro di giudice tributario, che col magistrato non c'entra un cappero. Loro non ascoltano le parti, loro le interrogano, le parti sono gli indagati, l'interrogatorio è pressante, vagamente minaccioso, scorretto. Per me questo è odioso.
Il contraddittorio si forma correttamente se le parti possono parlare, una per volta senza interruzioni, poi i giudici possono fare domande e chiedere chiarimenti. Ma prima fatemi parlare, miseria cane!
Se poi si aggiunge una certa manifesta misoginia, delle cui origini preferiamo non avere conoscenza, il mio odio sale, sale e sale.
Anche io posso odiare delle categorie di persone, mica siamo perfetti, ad esempio odio le supergnocche, ma quantomeno per un minimo di orgoglio il mio odio non lo manifesto. Troppo squallida l'impressione della volpe che non arriva all'uva. Allora la supergnocca non vedrà mai un mio atteggiamento ostile, penserebbe subito È invidia e se c'è un cosa che non si dirà mai di me è che sono invidiosa.
Allora mi chiedo come possa un magistrato manifestare apertamente la sua misoginia senza preoccuparsi di quello che si chiederanno gli altri. Che un giudizio negli altri si suscita sempre. Io, fra l'altro, il giudizio che va per la maggiore su questa persona lo conosco, ma non lo posso mica dire. Qua c'è un certo codice di autoregolamentazione.

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