22 settembre 2007

Fuochi di Sant'Elmo

Leggere un romanzo incompiuto ha un che di masochista. Ci sono i personaggi e le storie e, pagina dopo pagina, senti che che anche tu stai vivendo quella storia che cresce e le pagine stanno per finire ma, invece di prepararsi all'epilogo, la storia cresce e, di punto in bianco, non c'è più. E ora?
Leggere un romanzo incompiuto è come guardare un film a metà, però io i film li vedevo tutti a metà, che poi mi addormentavo, e difatti adesso non ci provo nemmeno più, mentre a leggere un libro è difficile che ci si addormenti (tranne per i libri di quel cazzo di esame di merceologia che feci all'università).
Allora, Fuochi di Sant'Elmo, oltre ad essere il nome del blog di Christian Frascella, è anche il titolo di questo suo romanzo incompiuto che io ho letto.
Ho due considerazioni preliminari da fare, prima di affrontare il merito.
La prima è che, di questo romanzo, io voglio leggere il seguito, insomma Kafka li ha lasciati incompiuti ed è morto, ma Christian, ringraziando il cielo, è vivo quindi, che si pubblichi o meno, lo deve finire e mandare il seguito a quelli che lo hanno letto incompiuto. Guarda, son disposta a pagare, anzi, se non venisse pubblicato, potrebbe diventare una specie di e-book venduto sulla rete. Del resto io me lo son letto sul palmare. Questo è il mio consiglio a tutti i blogger che sono tali per soddisfare la loro propensione alla scrittura da scrittori.
Seconda considerazione preliminare: il titolo. Fuochi di Sant'Elmo. Per Christian deve rappresentare qualcosa di importante; io quando ho conosciuto il blog ho pensato che fosse una mera citazione letteraria, per un blogger che ama molto la lettura. Ora capisco che esprime di più ma non capisco che di più esprima. La curiosità del titolo non sarà soddisfatta dalla lettura del romanzo, a meno che voi non abbiate una sensibilità diversa dalla mia, o non ve ne freghi una mazza di capire il titolo.
Ora mi avventuro in questa novità, per me, di critica letteraria.
La scrittura di Christian è pulita, molto di più di quello che ci aspetti leggendo il blog.
La storia è una non storia, non c'è una trama, un evento conduttore, ma è il racconto in prima persona di attimi di vita. Il racconto dei momenti di vita quotidiana di un adolescente, un po' alla Anne Tyler, che non so se vi piace, a me molto. Non c'è analisi dei personaggi, del protagonista non viene mai detto il nome, come se potesse essere intesa come storia autobiografica ma anche come una storia di chiunque, o di uno qualsiasi. Il narratore dice di sé e del mondo che vive, un po' squallido ma intenso, così come filtrato dai suoi occhi.
I personaggi si intuiscono dalle azioni, dalle parole, da come visti dal protagonista e, di riflesso, si conosce anche questo adolescente, voglioso di amore e spaventato dall'amore, da quello che gli è stato negato, quello di cui sente la mancanza. La corazza di strafottenza e stronzaggine che si è costruito ad autodifendersi lascia aperti spiragli di sofferenza profonda, di autodistruzione e di fame di amore.
La cosa che a me è un po' mancata è l'approfondimento psicologico dei personaggi secondari, soprattutto Chiara e la sorella. Ma del resto è incompiuto, potrebbe venire dopo.
Concludendo, il romanzo mi è piaciuto, se qualcuno mi conosce un minimo sa che ho simpatia per le storie delle persone normali, per la vena di follia che ogni persona normale ha, e questi elementi si ritrovano in questo romanzo. Probabilmente piacerà (facciamo gli scongiuri, eh!) di più ai lettori adolescenti, che gli adolescenti amano che si parli delle difficoltà della loro età, che però sono difficoltà di tutti: amore, accettazione sociale, solidità familiare.
In bocca al lupo, Christian!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Birra!

Birra ha detto...

ma prego Christian :)

Anonimo ha detto...

cazzo, mi piacerebbe leggerlo.
anch'io pensavo ad una scrittura non pulita dal blog, contaminata.

Birra ha detto...

wd, le cose son due, o lo chiedi a Christian o aspetti che lo pubblichino e lo compri.
Io lo comprerò, che devo saper la fine, a questo punto.