28 settembre 2006

Enjoy the silence

Tutti ricorderete la bellissima canzone dei Depeche Mode, che, fra l'altro, si sente abbastanza in questo periodo perché dei pazzi l'hanno rifatta. Non pazzi in assoluto, magari saranno anche bravi, sicuramente temerari perché non si può osare ricantare una canzone già così bella. Stesso discorso per quella pazza di Mary J. Blige che ha rifatto One degli U2. Ma scherziamo?
Comunque a me Enjoy the silence è sempre stata cara non solo perché mi piace ma anche perché sembra scritta per me, come a dirmi "statte un po’ zitta, ogni tanto!".
Io sono una che dice sempre la verità, che se dice una cosa la pensa, sennò sta zitta, una che dà valore alle parole anche se i signori sopra citati dicono words are meaningless and forgettable. Inoltre, vergogna, credo alle cose che mi si dicono perché ritengo che quasi nessuna ragione al mondo giustifica una balla, se la gente deve dire le balle perché, invece, come valida alternativa non sceglie il silenzio? Ci sono già così tante chiacchiere inutili che ci dobbiamo sciroppare nella vita.
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Questo pensavo e scrivevo stamani aspettando che iniziasse l'udienza, ora la mattinata è finita e ho discusso tutte le mie pratiche. Sono stanchina.
Dove volessi arrivare a parare stamani non me lo ricordo più, forse a dire che le persone che non sono trasparenti, quelle che dicono una cosa per poi rinnegarla, a me stanno pesantemente sulle palle.
Perché volessi dire ciò ormai lo ignoro, ma se fossi stata meno svanita non starei a fare esercizi psicologici.

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