10 settembre 2006

Il pupazzo transizionale

Sento una tremenda mancanza di un pupazzo transizionale.
I miei bimbi ce l'hanno, il grande ha il coniglio Camillo, il piccolo l'orso Tito. Io glieli invidio.
Il pupazzo transizionale è un oggetto caldo, morbido, che ispira tenerezza e dolcezza, che aiuta il bambino piccolo a superare dei momenti difficili, come l'abbandonarsi al sonno. Non pretendo di dare una spiegazione tecnica perché tecnica non sono, ma solo darvi un'idea.
Io vorrei che anche per me ci fosse qualcosa, un pupazzo o qualsiasi altra cosa, che con abbraccio caldo mi faccia sentire che tutto andrà bene, che non mi sentirò sola, che le difficoltà saranno superate. Non mi serve che qualcuno si prenda le mie responsabilità, ma solo che in certi momenti di sconforto e di stanchezza una presenza amica, affettuosa, discreta, mi trasmettesse la certezza che tutto andrà a posto.
Cercate con google qualche definizione di "oggetto (o pupazzo) transizionale" e poi ditemi se non è un peccato enorme crescere e perdere una presenza così nella vita. Il migliore dei migliori amici non potrà mai competere col pupazzo transizionale. Lo voglio!
Solo per la cronaca, domani torno a lavorare dopo un periodo di "vacanza" di una certa importanza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per come lo descrivi sembra una cosa utile, senza dubbio: un oggetto (perché di questo si tratta) che ti mette in pace con il mondo e ti aiuta a superare momenti difficili.
Credo però che questo sia giusto per un bambino, anzi, un bambino piccolo. Tutte le altre categorie (adulti ocmpresi ovviamente) devono necessariamente fare un passo in avanti, capendo che un oggetto rimane comunque tale e si tratterebbe solo di un rifugio momentaneo, un palliativo, efficace sì, ma pur sempre un palliativo.
Io preferirei un altro individuo con cui confrontarmi, per cercare di analizzare e capire il momento che si sta vivendo, e da questa analisi trovare spiegazioni o soluzioni per superare il periodo.
A questo punto ti vorrei domandare: tu hai qualcuno che ti possa fornire questo sostegno? Non necessariamente una presenza fisica (anche se un abbraccio caldo è quello che preferisco anche io...), anche solo una "voce amica"?